CONTROLLO EMISSIONI INCENERITORI E CEMENTIFICIO DI COLLEFERRO
EP SISTEMI MOBIL SERVICE ITALCEMENTI
Bookmark and Share

15 novembre 2009

Cosa potrebbe avere inquinato l’acqua di Colleferro

RETE PER LA TUTELA DELLA VALLE DEL SACCO


retuvasa@gmail.com


Cosa potrebbe avere inquinato l’acqua di Colleferro

I recenti comunicati diramati dal Comune di Colleferro dichiaravano che il divieto a usare
l'acqua per usi sanitari era causato da infiltrazioni nel pozzo n.7 fornitore dell'acquedotto
comunale, posto a 70 metri di profondità. Questi dati ci hanno fatto sorgere il dubbio
sull'origine della contaminazione. Le falde di superficie, più soggette ad inquinamento, si
trovano tra i 15 e i 40 metri di profondità. Una falda base si trova tra i 70 e i 72 metri. Tra i
due livelli ci sono strati geologicamente diversi che impediscono alle due falde di venire a
contatto. Quando si perfora il suolo per realizzare un pozzo, si coibentano con cemento
tipo calcestruzzo le pareti fino a un massimo di 50 metri per mantenere separate le due
falde, operazione facente parte dell’incamiciatura. Come può esserci dunque
un’infiltrazione a 70 metri?
Se opere artificiali collegano le due falde, può avvenire un passaggio di agenti inquinanti
dalla falda superficiale a quella base. È molto probabile che qualcuno abbia commesso
proprio questo errore madornale. L’opera dell’Ufficio Commissariale per la Valle del Sacco
prevede per il 2009, la costruzione di pozzi atti all’irrigazione dei campi, prima compiuta
prelevando acqua dal fiume, e dei pioppeti con funzioni depurative per il terreno e di
alimentazione per gli impianti energetici di biomasse. Di questi 35 pozzi attualmente ne
sono stati costruiti circa 15 nel 2009. Il problema è come sono stati costruiti. Un costruttore
esperto di pozzi, che dunque conosce la morfologia idrogeologica dell’intera Valle, ci ha
detto di aver visionato le costruzioni e afferma che è stato commesso il grande errore di
non aver osservato le normative per la conservazione delle falde sottostanti. Le specifiche
delle falde di base indicano che queste ultime devono essere protette dal percolamento
delle falde di superficie tramite cementazione tra camicia del pozzo e parete. Nella
situazione in questione, invece, è stata inserita la ghiaia fino al piano campagna
permettendo alle falde di superficie di comunicare con le falde di base e immettendo
quindi in queste ultime eventuali agenti inquinanti.
Questi accadimenti ci preoccupano moltissimo e generano seri dubbi sull'operare della
struttura commissariale. Intendiamo bollare il comportamento quantomeno superficiale
dell'amministrazione comunale di Colleferro, anche perché in passato sono stati costruiti
pozzi profondi in modo corretto, e quindi non si comprende perché non si sia chiesta la
visione del progetto e preteso le opportune correzioni. Chiediamo che venga accertato
attraverso gli organi di controllo quanto abbiamo indicato, di agire di conseguenza nella
Valle dove sono stati costruiti i pozzi, che vengano determinate le eventuali responsabilità
e che venga resa alla cittadinanza la comunicazione spettante di diritto.

Colleferro, 14/11/2009

RETE PER LA TUTELA DELLA VALLE DEL SACCO

PRESIDENTE: 3356545313
VICEPRESIDENTE: 3924810803
SEGRETERIA
UFFICIO STAMPA: 3491331543-3927729370

NODI LOCALI
MONTI PRENESTINI: 3394195961
COLLEFERRO: 3356545313
ANAGNI: 3924810803
FERENTINO: 3389779412

EMAIL: retuvasa@gmail.com – WEB: www.retuvasa.org

Nessun commento:

Posta un commento