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28 dicembre 2009

Emergenza Acqua: le 4 domande a Cacciotti

Guarda le foto del banchetto informativo del 24.01.10

Le famiglie di Colleferro hanno ricevuto nei giorni scorsi una lettera da parte del primo cittadino, in cui egli esprime il proprio dispiacere per i disagi del “caso dell’acqua ai colibatteri” e ne delinea le cause tecniche.
RETUVASA ha raccolto le perplessità degli abitanti in merito alle incoerenze e alle omissioni che non sono state chiarite nella lettera, e vuole rivolgere al sindaco di Colleferro quattro domande.

1) Perché gli utenti non pagheranno la bolletta di novembre? Perché il gestore Italcogim non ha effettuato le necessarie manutenzioni, e quindi ha torto e paga pegno? Se Italcogim è davvero inadempiente, è giusto ma come pegno è un po’ poco... Oppure sarà il Comune - ovvero noi, con le nostre tasse – a rifondere dei mancati introiti di novembre il gestore?

2) Chi controlla l'operato del gestore? Chi ci garantisce infatti che non sia stata incuria o incapacità quella che ha provocato il danno al pozzo 7? Episodi analoghi si erano già verificati nei mesi precedenti: per esempio l’inquinamento batteriologico a via Colle Bracchi avvenuto a settembre scorso.

3) Nella lettera si annuncia che sarà ingaggiato un luminare del settore, per studiare ed eventualmente riprogettare la rete idrica. Costui non lavorerà di certo gratis... Italcogim, gestore da più di 10 anni, non è in grado di farlo? Contemporaneamente, si annuncia che è stata già bandita la gara per un altro pozzo, che addirittura ce ne sono altri in progetto, e che si sta contattando ACEA anche per l'acqua del Simbrivio. Tutto questo prima di conoscere l'esito dell'analisi complessiva della rete idrica che si dice di aver commissionato. Non sarebbe più logico il percorso inverso: prima l'indagine e poi le opere?

4) Abbiamo letto in un recente comunicato del sindaco che riprenderanno i contatti tra Italcogim e Acea Ato2 S.p.A. per affidare la gestione del servizio idrico a quest'ultima azienda (decisione già presa, lo ricordiamo, già nel lontano 2003 con delibera del Consiglio Comunale n. 36 del 30 luglio, che riconosceva ACEA come il gestore unico dell'ATO 2, di cui il nostro comune fa parte). Vorremmo dunque sapere in quali sedi democratiche si stanno decidendo questi repentini e dispendiosi cambi di direzione nella gestione dell'acqua: in consiglio comunale? in commissione ambiente? Stiamo parlando di ACQUA, non di gassosa..."

Infine, una proposta: perché non pensare di far tornare l’acqua nelle giuste mani, ovvero quelle pubbliche, sotto forma di azienda speciale comunale? Questo tipo di aziende non hanno come scopo principale quello di aumentare i dividendi per i propri azionisti, ma quello di rendere il miglior servizio per i cittadini ai costi più bassi possibili; hanno inoltre l’obbligo del pareggio di bilancio o il totale reinvestimento degli utili, se ce ne sono, per il miglioramento del servizio.

Si potrebbe cominciare da quello che stanno facendo molti comuni d'Italia: inserire nello statuto comunale un articolo che definisce il servizio idrico privo di rilevanza economica e quindi lo rende incompatibile con la gestione da parte di una società privata. Che è poi la strada a cui stanno pensando i sindaci della provincia di Frosinone, dopo aver deliberato all'unanimità la rescissione per gravi inadempienze del contratto con ACEA ATO5 S.p.A..

Le scuse del sindaco restano gradite, ma è necessario che su questo delicatissimo tema si discuta al più presto in modo ampio e con la partecipazione dei cittadini


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Spett.le
Sindaco di Colleferro

OGGETTO: RICHIESTA CHIARIMENTI GESTIONE ACQUA
Gent.mo Sig. Sindaco di Colleferro,

con la presente vorremmo farle notare che sono oramai molti mesi che noi cittadini colleferrini Le abbiamo rivolto delle importanti domande sugli incresciosi eventi che hanno riguardato l'acquedotto di Colleferro con preoccupanti conseguenze sulla potabilità dell'acqua.

In data 15 dicembre 2009, prot. n. 124.abbiamo depositato le firme di centinaia di concittadini che esprimevano sdegno per la gestione dell'emergenza acqua da parte della giunta da lei presieduta.

Nessuna risposta

Abbiamo poi protocollato un documento con cui le rivolgevamo ufficialmente e pubblicamente le suddette domande.

Nessuna risposta

Molte volte abbiamo chiesto delucidazioni al Comune e all'ufficio tecnico.

Nessuna risposta
In data 23 Gennaio 2010 le abbiamo chiesto ed ottenuto l'autorizzazione ad un banchetto pubblico in cui La invitavamo a rispondere alle domande dei cittadini colleferrini.

Nessuna risposta

Come al solito noi risultiamo trasparenti e cittadini di serie B per il semplice motivo che non condividiamo il modo di agire di un'amministrazione che dovrebbe rispondere alle esigenze di tutti e sottolineiamo tutti i cittadini.
Per questo, Le inviamo questa mail, ufficiale, protocollata e pubblica.

Le chiediamo nuovamente di rispondere alle domande di centinaia di famiglie che non si dimenticano che fino a poche settimane fa a Colleferro vigeva un divieto di consumo umano dell'acqua pubblica.

Anche se conoscerà sicuramente queste domande,
le riportiamo per completezza di informazione:

1) Perché gli utenti non pagheranno la bolletta di novembre?

2) Chi controlla l'operato del gestore?

3) Nella lettera si annuncia che sarà ingaggiato un luminare del settore, per studiare ed eventualmente riprogettare la rete idrica. Costui non lavorerà di certo gratis... Italcogim, gestore da più di 10 anni, non è in grado di farlo?

4) [...] Vorremmo dunque sapere in quali sedi democratiche si stanno decidendo questi repentini e dispendiosi cambi di direzione nella gestione dell'acqua: in consiglio comunale? in commissione ambiente? Stiamo parlando di ACQUA, non di gassosa..."

Rete per la Tutela della Valle del Sacco, nodo di Colleferro

Data, 25/02/2010

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