CONTROLLO EMISSIONI INCENERITORI E CEMENTIFICIO DI COLLEFERRO
EP SISTEMI MOBIL SERVICE ITALCEMENTI
Bookmark and Share

22 gennaio 2010

CS RETUVASA: Gaia e Infelice

Comunicato Stampa Rete per la Tutela della Vale del Sacco

GAIA e INFELICE

Che il Gaia e gli inceneritori di Colleferro fossero un baraccone specchio della politica locale ci siamo stancati di ripeterlo. Ma vogliamo dire la nostra su quanto avvenuto negli ultimi giorni provando a fare un piccolo resoconto della situazione. Il GAIA ha comunicato che gli inceneritori sono fermi per mancanza di Combustibile Derivato dai Rifiuti (CDR) e che quindi diventa necessaria la messa in cassa integrazione di lavoratori della società Gaiagest, del Gruppo Gaia, conduttrice di tali impianti. Perché non viene portato più CDR a Colleferro? Perché l’AMA non risponde più all’accordo stipulato per il 2009? Perché non arriva più CDR neanche dal resto d’Italia? Ebbene la nostra ipotesi è che siccome, finalmente, gli inceneritori di Colleferro si sono dotati di sistemi di controllo, compreso quello per la radioattività come da prescrizioni AIA, è economicamente improponibile produrre un CDR di qualità che rientri nella norma e che garantisca livelli di emissione in atmosfera nei limiti. Il fermo degli inceneritori alleggerisce questo territorio dallo scarico giornaliero di veleni ed in particolare da diossina, ma il ricatto occupazionale, pratica diffusa dalle nostre parti, non è più tollerabile soprattutto quando si spendono così tanti soldi pubblici proprio per risolvere il problema occupazionale provocato dai precedenti disastri imprenditoriali. Ci sarebbe da precisare che il CDR non c’è mai stato e questo si evince dai vari passaggi in Commissione Bicamerale sul traffico illecito di rifiuti. Una delle persone chiamate a riferire è stato il Commissario Straordinario del GAIA, Andrea Lolli, che afferma, per il 2009, la provenienza di CDR per l’88% da impianti laziali, in gran parte da AMA. La presunzione di innocenza, applicata anche per alcuni dirigenti del Consorzio GAIA, reintegrati al loro posto di lavoro dopo le ordinanze di custodia cautelare, è d’obbligo ma è altrettanto legittimo dubitare di un sistema multi materiale, oggi sostanzialmente superato e fuori mercato, finanziato con soldi pubblici, che ci impone di conferire i nostri “rifiuti” secchi ed organici in un unico cassonetto che poi -sempre a nostre spese- saranno separati di nuovo con il cosiddetto TMB -trattamento meccanico biologico-, producendo un pessimo CDR -a loro dire il 30% del rifiuto urbano in entrata- per l’incenerimento, e ammassando il resto -un residuo nauseante- in discarica. Altro che chiusura definitiva di Colle Fagiolara il 31-07-2011, come recita la delibera approvata dal Consiglio Comunale. È disarmante cogliere la totale inadeguatezza ed incapacità -quando non compartecipazione con le lobby dei rifiuti- degli amministratori di Colleferro degli ultimi venti anni. Il tentativo di far passare per virtuoso, un impianto di post selezione di rifiuti mescolati provenienti dalla raccolta stradale, per la quale il Comune ha appena dilapidato risorse cambiando quasi tutti i cassonetti, è solo l’ultimo tassello per la chiusura di un sistema di gestione che, come in molte altre realtà italiane, non permetterà di raggiungere le percentuali di differenziata che la legge impone e che ad oggi hanno gravato sulla collettività -i cittadini dei 50 comuni GAIA- per centinaia di milioni di euro. Alla faccia di chi ci dice che la Raccolta Differenziata porta a porta costerebbe troppo! Per concludere vorremmo ricordare all’amministrazione del Comune di Colleferro che la differenziata, quella vera, con la raccolta porta a porta dell’umido, va fatta per legge -decreto Ronchi 1997- e l’ostinazione a portare avanti il progetto della raccolta stradale, che nella migliore delle ipotesi farà arrivare la differenziata al 15-20%, sarà da considerare una forte mancanza a livello legislativo nei confronti delle indicazioni delle Direttive Europee che pongono l’incenerimento e i conferimenti in discarica all’ultimo posto nella gerarchia dei rifiuti, considerando il riuso e il riciclo come soluzione primaria. Colleferro, 21 gennaio 2010
-- Rete per la Tutela della Valle del Sacco
Presidente: Alberto Valleriani - 3356545313Vicepres.: Pasquale Maiorano - 3924810803Segretario e curatore ufficio stampa: Massimo Colaceci - 3491331543 - 3927729370
on-line su www.retuvasa.org
alcuni siti amici locali:http://nowar-valledelsacco.blogspot.com/http://noaeroporto-ferentino-frosinone.blogspot.com/http://ripuliamocolleferro.blogspot.com/

Nessun commento:

Posta un commento