18-02-2010
MASSIMA SOLIDARIETÀ CON I LAVORATORI LICENZIATI
In un imbarazzante e assordante silenzio dei Sindacati di Gaia S.p.A. e dei politici locali, che dimostrano tutta la loro sudditanza al vero padrone, si è consumato l’ultimo licenziamento mirato.
La lunga mano vendicativa dell’Azienda, come in una faida, nonostante i problemi che la affliggono e nonostante che al comando vi sia un commissario con nomina Governativa da oltre 2 anni, continua a regolare i conti aperti, incurante delle pregresse pendenze giudiziarie anzi sfidando la magistratura. Destinatari, guarda caso, quei lavoratori che hanno la colpa di aver cercato di fare il proprio lavoro, di aver cercato per il bene di questa città e dei suoi abitanti di far venire a galla il marcio che ancora prospera in GAIA, di non aver girato lo sguardo o fatto finta di niente, di essersi esposti per la difesa di diritti inalienabili e magari anche la sfrontatezza di aver fatto denunce al NOE dei carabinieri.
I vertici di via “Carpinetana sud 144” sanno solo aumentarsi retribuzioni e livelli e salvaguardare i dirigenti che hanno provocato e continuano a provocare i disastri ambientali e le frodi al fisco , perché tutto il resto è rimasto, in perfetta continuità con chi li ha preceduti, fermo all’arresto dell’ex-presidente Scaglione.
Non basteranno i licenziamenti e la rincorsa agli ammortizzatori sociali, che questa dirigenza realizza con l'appoggio della politica e dei sindacati, entrati anche loro nel libro paga del gaia, ad evitare il “baratro” economico e finanziario che tutto il Gruppo ha di fronte e l’assoluta mancanza di un piano industriale, che dia prospettive concrete, ce lo conferma.
E i pochi soldi (pubblici) che ci sono vengono spesi per costruire inutili e costosi , secondo loro miracolosi, impianti per il trattamento dei rifiuti insieme al comune di Colleferro, interessatissimo proprietario di una discarica da cui ricava milioni ogni anno, in un progetto che ha alla base la raccolta indifferenziata stradale – come a Roma – che distrugge posti di lavoro e che porterà al fallimento del piano Regionale dei rifiuti , contribuendo alla proliferazione di discariche ed inceneritori.
E visto che l'unico vero problema di questa dirigenza è cercare di salvarsi dai processi, con bugie e amicizie politiche, nulla di strano se si arriverà alla cacciata di tutti quegli operai che hanno collaborato con la giustizia per il bene di questo paese.
e il prossimo chi sarà ??????
I Lavoratori dei “termovalorizzatori”
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