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4 aprile 2010

Rapporto rifiuti ISPRA: ancora nulla!

Da quattro mesi si attende che sia reso pubblico il Rapporto rifiuti curato dall’Ispra, l’ente, ora commissariato, vigilato dal ministro Prestigiacomo. Anche la presentazione del 30 marzo è stata cancellata.

ll Rapporto rifiuti, forse il più importante dei compiti istituzionali riservati all’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale), ente vigilato dal ministero dell’Ambiente e attualmente commissariato, è scomparso nel nulla. O, meglio, giace nei cassetti del ministro Prestigiacomo e dei vertici dell’Istituto. Il documento, che fino all’edizione dell’anno scorso conteneva tutti i dati relativi a questo delicato settore, dalla produzione di rifiuti urbani a quelli speciali, passando per la pianificazione territoriale e i rifiuti elettronici, doveva essere presentato l’altro ieri, 30 marzo, invece la sua pubblicazione è stata rinviata, ancora una volta, a “data da destinarsi”. Il tutto, dopo che la notizia era già uscita sulle agenzie di stampa. Un breve annuncio sul sito dell’Istituto (scomparso dopo pochi giorni) ha notificato la cancellazione dell’evento.

Negli anni passati il rapporto veniva presentato a dicembre dell’anno cui era riferito; dunque, stavolta si è già in ritardo di quattro mesi, in un momento in cui almeno tre regioni (Lazio, Sicilia e Campania) sono ancora in piena emergenza spazzatura.
Il documento poi serve soprattutto a comuni, province e regioni, che avendo a disposizione dati completi e aggiornati possono fare scelte più consapevoli. Sull’argomento è intervenuto Massimiliano Bottaro, uno dei portavoce dei precari Ispra che nei mesi scorsi hanno occupato il tetto della sede di Casalotti: «Non siamo in grado di dire se i motivi del rinvio siano tecnici o di altro genere, ma sicuramente il ritardo nella presentazione del documento impedisce che le amministrazioni pubbliche e i cittadini italiani siano correttamente informati sulla situazione rifiuti nel paese, e contribuisce a dare un’idea dell’Ispra totalmente sbagliata, quella di un ente che non è in grado di svolgere i suoi compiti istituzionali e può quindi essere ridimensionato senza problemi». Sicuramente non è una buona pubblicità ad un Istituto per cui già in passato si è parlato di smantellamento e che da due anni è commissariato da prefetti di cui non sono note le competenze ambientali.
Il ritardo nella presentazione del report, secondo voci raccolte in ambienti del ministero, potrebbe essere legato al timore che uscissero dati politicamente scomodi in piena campagna elettorale, magari sulla regione del ministro Prestigiacomo, la Sicilia, già protagonista l’anno scorso di una performance disastrosa. Di sicuro l’autonomia dell’Ispra, già messa pesantemente in discussione dal regolamento all’esame del Parlamento, è sempre più a rischio, mentre sembra che durante le vacanze pasquali usciranno i concorsi per i posti di capo dipartimento, ormai vacanti da tempo. Chissà se serviranno a rendere l’Istituto meno acefalo, dal punto di vista scientifico se non amministrativo.

fonte: http://www.noinceneritorealbano.it

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