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16 aprile 2010

Riflessioni sulla presentazione “Veleni di Stato” e “Così ci uccidono”

La Rete per la Tutela della Valle del Sacco sottolinea il successo della presentazione dei libri diGianluca Di Feo “Veleni di Stato” e “Così ci uccidono” di Emiliano Fittipaldi La numerosissima e attiva partecipazione, con rappresentanze dell’intera Valle del Sacco, ha
permesso autorevolmente l’allarme per il rischio di distruzione del territorio. Entrambi gli autori, seppur nella diversità dei loro scritti, hanno saputo trovare un filo conduttore per vicende che
ci hanno toccato e ci toccano da vicino, avanzando le loro considerazioni sul futuro. Di Feo, con il suo libro coraggioso, ha ripercorso in modo chiaro la storia dei veleni sversati nei nostri mari e ancora presenti nei depositi italiani derivanti dalla produzione di armi chimiche prima, durante e dopo la seconda guerra mondiale.
Riguardo alla Snia BPD, ci ha confermato che essa, grazie ai suoi aboratori di progettazione, vendeva a Saddam Hussein armi convenzionali, quali proiettili di artiglieria e razzi, con le indicazioni su come effettuare modifiche per renderle armi chimiche o armi di distruzione di
massa. Documenti di migliaia di pagine, prelevati da archivi britannici, consegnatici da Di Feo e ora accessibili al pubblico. Documenti contenenti informazioni che il nostro paese tiene secretate oppure non conosce minimamente. Un lavoro di ricerca che ha già prodotto scalpore
Il libro di Fittipaldi ci tocca direttamente nel presente, descrivendo nel dettaglio i recenti fatti avvenuti a Colleferro e nella Valle del Sacco. Dagli arresti per gli inceneritori di Colleferro, indietro nel tempo, fino alla contaminazione delle acque, dei terreni e degli esseri umani. Il tutto attraverso una cronologia minuziosa. I due libri ci avvicinano idealmente ad altri siti in Italia che si trovano in analoghe condizioni e marchiano il nostro distretto industriale come uno dei siti più inquinati d’Europa. Le riflessioni di entrambi gli autori evidenziano come la politica, la burocrazia, la lentezza della giustizia, devono spingere la società civile a comprendere la necessità di prendere posizione più ferma nel rivendicare il rispetto dei diritti fondamentali. Resistere e battersi è la parola d’ordine. Gli interventi dell’incontro sono stati punteggiati da spunti di riflessione utili per promuovere intenti di azione congiunta, e dalla descrizione di situazioni delicate che riguardano nodi della Valle come Anagni. Qui, la Marangoni Tyre, nonostante la situazione di emergenza e specificamente la contaminazione da diossina in località “Quattro Strade” (a ridosso dell’azienda in questione che ha già un inceneritore di pneumatici in funzione da un decennio), propone progetti potenzialmente ad altissimo impatto ambientale: un inceneritore di residui della rottamazione di autoveicoli, che se approvato sarebbe unico in Europa. Ci sono due strade da percorrere. La prima è rimanere disillusi e inerti delegando le decisioni per la nostra vita e quella dei nostri figli. La seconda, contraria alla precedente, consiste nell’affermarci attraverso l’autodeterminazione e la partecipazione democratica Da segnalare l’assenza totale dei nostri amministratori, a conferma di quanto detto in precedenza.
Valle del Sacco, 16 aprile 2010

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