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30 giugno 2010

LA PIROLISI DEI RIFIUTI AL POSTO DELL' INCENERITORE??

Fonte: il Giornale di Pagani News

La pirolisi è un processo di decomposizione termochimica di materiali organici, ottenuto mediante l’applicazione di calore e in completa assenza di un agente ossidante (normalmente ossigeno). In pratica mentre riscaldando il materiale in presenza di ossigeno avviene una combustione che genera calore e produce composti gassosi ossidati, effettuando invece lo stesso riscaldamento in condizioni però di assenza totale di ossigeno il materiale subisce la scissione dei legami chimici originari con formazione di molecole più semplici. Il calore fornito nel processo di pirolisi viene quindi utilizzato per scindere i legami chimici, attuando quella che viene definita omolisi termicamente indotta. Tra i principali processi pirolitici sfruttati su larga scala spiccano il cracking industriale e il trattamento termico dei rifiuti. Prima del 1925 la pirolisi del legno costituì la fonte principale di metanolo ( WIKIPEDIA)

La pirolisi può essere un’alternativa valida, per nulla inquinante ed assai meno costosa dell’inceneritore per affrontare adeguatamente il problema dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani..

La pirolisi consiste in un trattamento termico dei rifiuti, che lascia un residuo carbonioso, analogo alla carbonella usata per il barbecue. È un processo endotermico e può essere regolato, cioè abbassato o aumentato. È particolarmente indicata proprio in presenza di materiali assai diversi fra di loro. Può operare con a monte la raccolta differenziata, ma anche senza.

Senza differenziata, dopo la pirolisi si hanno i seguenti elementi:
- vetro, metalli, inerti, che si devono separare;
- la carbonella, utilizzabile per il teleriscaldamento o in fornaci tipo cementificio, se bruciata in stufe ha un potere inquinante inferiore a quello della legna;
- un gas, che si trascina tutte le sostanze inquinanti, e di cui è agevole la rimozione attraverso un lavaggio a secco; questo gas è combustibile, e una volta lavato, è ambientalmente identico al metano.
Con la differenziata, vetro, metalli e inerti sono separati prima della pirolisi, il potere calorico dei combustibili è maggiore, e si possono agevolmente utilizzare per generare energia elettrica.

Per quanto riguarda le esperienze in atto, si fa presente che a Monaco di Baviera è in funzione da circa 17 anni, che nonostante il tempo trascorso è un gioiello. Funziona bene e ha costi bassi; inoltre è molto più flessibile che l’inceneritore, perché può “accettare” praticamente tutti i materiali, tipo plastiche, che l’inceneritore invece non può accettare, perché ha un potere calorifico troppo alto.
Uno degli aspetti più rilevanti è che la linea trattamento fumi è assolutamente ridicola, perché non serve. Da notare con forza che l’impianto di Pirolisi non produce alcun inquinamento, nemmeno acustico, nessuna polvere, nessun odore. Il suo camino è alto 30 metri (in luogo dei 100 metri dell’inceneritore) ed i costi di impianto e di esercizio sono molto più bassi: 51 milioni di euro per la pirolisi contro i 130 milioni per l’inceneritore.
Quanto alle emissioni: zero per la pirolisi, emissioni certe per l’inceneritore che, anche se basse in percentuale, sono alte in quantità perché è tanto il materiale trattato. Il fatto stesso che si preveda un camino di 100 metri implica che ci sono cose da disperdere. Con l’impianto di pirolisi vanno in discarica solo gli inerti, con l’inceneritore vanno 70 mila tonnellate annue, di cui una frazione sono tossiche.
Per cui l’impianto di pirolisi non produce acido cloridrico; non produce ceneri; non produce diossina.
L’inceneritore invece produce diossina al suo interno e poi la riabbatte con strumenti ad hoc; se questi si avariano, la diossina esce.

Il tempo di avviamento di un impianto di pirolisi è 10 ore; quello di un inceneritore 20 giorni. La carbonella finale prodotta dal procedimento di pirolisi – carbonella che potrebbe essere utilizzata per fare energia elettrica o impianti di teleriscaldamento – viene per ora anche utilizzata in discarica.

È vero che l’inceneritore produce energia elettrica, ma mi chiedo a che prezzo di inquinamento! L’impianto di pirolisi di Monaco di Baviera potrebbe bruciare 45 mila tonnellate di rifiuti l’anno (ad oggi ne brucia circa 20mila), che sono più di un terzo della potenzialità di tutta la Provincia, che è di circa 110mila tonnellate l’anno. Per cui con tre impianti del tipo di Monaco, si copre il fabbisogno di tutta la Provincia.

La superficie dell’area impegnata per realizzare l’impianto di pirolisi è di meno di mille metri quadri!


P.S. HO LETTO QUEST' ARTICOLO DAL WEB, ARTICOLO CHE CONDIVIDO CON I LETTORI.
ABBIAMO SEMPRE SENTITO PARLARE DI INCENERIMENTO DEI RIFIUTI PER PRODURRE ENERGIA. LA COSA PERO' PROVOCA INQUINAMENTO, INUTILE NASCONDERLO.
QUESTA "PIROLISI" DEI RIFIUTI MI SEMBRA NON PRODUCA ENERGIA MA, IN COMPENSO NON PRODUCE INQUINAMENTO. POSSIBILE CHE NESSUNA SAPPIA DI QUESTO TRATTAMENTO DEI RIFIUTI?
SE LA COSA FUNZIONA NON SI PONE NEANCHE L'IMBARAZZO DELLA SCELTA FRA PECUNIA O SALUTE.
AVVERTITE PECORARO SCANIO, PER CARITA', PRIMA DELLA PROSSIMA PUNTATINA A PORTA A PORTA!!!
ALGERA

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