Sono rimasti nascosti per anni, interrati a tre metri di profondità e ricoperti da uno strato di quaranta centimetri di cemento. Alcune centinaia di fusti contenenti scarti di lavorazione sono stati ritrovati dalla guardia di finanza di Frosinone, in un complesso industriale alla periferia di Ceprano, vicino al fiume Cosa. L’area è stata individuata grazie ad uno speciale apparecchio utilizzato dai vigili del fuoco di Frosinone e Roma che hanno aiutato i militari in tutte le operazione di scavo e messa in sicurezza dell’area. L’ispezione dei capannoni industriali fatta con i funzionari dell’Arpa (Azienda regionale per la protezione ambientale) ha consentito di trovare materiale pericoloso, in cattivo stato di conservazione e non opportunamente cautelato. L’intero complesso di 40mila metri quadrati è stato sequestrato. Dopo una prima fase di scavo e rinvenimento del materiale occultato, le operazioni sono state sospese cautelativamente per stabilire i modi più idonei per procedere ad ulteriori fasi di scavo e bonifica dell’area. I militari non sono stati in grado di stabilire con certezza quanti fusti ci siano nello stabilimento. Al momento sono stati portati alla luce circa 40 fusti ed i sondaggi effettuati fanno presumere che ve ne siano interrati circa 200. 

L’indagine di polizia giudiziaria coordinata dalla Procura di Frosinone è tuttora in corso. Il contenuto dei fusti ed i vari campioni prelevati dai tecnici dell’Arpa sono in fase di analisi. Si dovrà stabilire non solo il contenuto dei fusti ma anche il grado di contaminazione del terreno circostante e se il materiale individuato abbia inquinato il vicino fiume Sacco.

(IlMessaggero)