La notizia dell’arresto del Direttore provinciale di Arpa Lazio, in attesa dei riscontri che si avranno o meno nel successivo iter giudiziario, getta una luce drammatica su un problema strutturale del Frusinate: la storica latitanza di enti di controllo del tutto affidabili nel monitoraggio dell’inquinamento. L’auspicio è che un fatto di cronaca come questo possa essere l’occasione per un’inversione di tendenza altrettanto storica.
Ovvero scrivere la parola fine a un’epoca in cui alcune industrie, in sfregio al rispetto della legge di molte altre, hanno potuto inquinare impunemente o quasi, confidando nella latitanza, se non addirittura nella copertura o connivenza, da parte di alcuni organi di controllo.
Nonostante altri organi svolgano appieno il loro dovere, come in questo caso.
Il processo, in corso, della ristrutturazione e del potenziamento dell’Arpa di Frosinone, deve dunque essere gestito con grande oculatezza, verificando non solo l’efficienza e la rispondenza dell’ente alle esigenze del territorio, ma anche i criteri di selezione del nuovo personale e l’eticità della dirigenza. In ciò auspichiamo che la Provincia di Frosinone, pur essendo l’Arpa di competenza regionale, possa giocare un ruolo centrale, visto che si tratta del suo territorio. Auspichiamo anche il coinvolgimento delle associazioni ambientaliste del Frusinate.
Siamo fiduciosi che questo appello sarà colto appieno.
Valle del Sacco, 23.9.2010
Ufficio Stampa Retuvasa
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