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21 ottobre 2010

Acqua inquinata a Colleferro: aggiornamenti in diretta


28.10.2010 - AGGIORNAMENTO ULTIMA ORA
Pubblichiamo il comunicato con cui il comune annuncia la fine dell'emergenza idrica e porge le porprie scuse ai cittadini.

Ora non dobbiamo abbassare la guardia ma continurare a capire le cause e cosa si farà per non far si che quanto accaduto succeda di nuovo..


Sbagliare due volte è umano....la terza sarebbe diabolico.


 L’ACQUA E' TORNATA POTABILE

L’acqua del servizio idrico comunale è potabile. Le controanalisi effettuate sui campioni di acqua erogata dall’acquedotto comunale prelevati dalla Asl RmG, infatti, non evidenziano più indici di contaminazione batteriologica. Pertanto, l’acqua erogata dall’acquedotto comunale risulta idonea all’uso umano e non deve più essere bollita prima del suo utilizzo. “Mi scuso con i cittadini per i disagi che hanno dovuto affrontare in quest’ultima settimana – dice il sindaco Mario Cacciotti, a proposito del momentaneo divieto dell’acqua per una decina di giorni –, durante la quale abbiamo lavorato con i tecnici e la Asl per l’individuazione i motivi che hanno causato la problematica. Posso rassicurare i cittadini che sono già iniziati i lavori necessari ad evitare che il fatto si ripresenti in futuro”. Il Sindaco Cacciotti informa, inoltre, che ha chiesto all’Italcogim di evitare l’addebito per il consumo dell’acqua per il mese di ottobre, che dunque non sarà conteggiato nella relativa bolletta.
   
27.10.2010 - AGGIORNAMENTO ULTIMA ORA

Oggi abbiamo parlato con il dott. Blasetti della USL. E’ confermato che le analisi saranno pronte domani.  Quindi ad oggi nulla è cambiato: resta in vigore l’ordinanza di interdizione dell’acqua comunale ai fini umani.



La USL sta giocando un ruolo fondamentale nella gestione di questa emergenza dimostrando anche di essere molto pratica e professionale. Una delle poche voci propositive e concrete arriva proprio dall’ufficio igiene ambientale della USL che ha sollecitato nuovamente il comune sulla necessità di sistemare definitivamente l’acquedotto cittadino.


Un altro mistero che aleggia in questi giorni tra la popolazione è quella che vede il comune disponibile e nelle possibilità di far arrivare a domicilio a chiunque ne faccia richiesta un’autobotte pubblica con acqua potabile.
Ebbene RETUVASA ha svelato anche questo “mistero”. Le rassicurazioni del sindaco e la disponibilità a fornire acqua potabile alla popolazione sono risultate assolutamente prive di fondamento.

Segue sintetica cronologia del giro di telefonate ai vari uffici del comune per capire quanto sopra esposto:

Sindaco Cacciotti: non risponde

Segreteria del sindaco: ci conferma la possibilità di avere a casa l'acqua da autobotte per far fronte all'emergenza. Per fare questo si deve fare una richiesta scritta al sindaco da protocollare contenente litri desiderati e indirizzo. Per maggiori info ci rimanda all'ufficio Manutenzione.

Ufficio manutenzione: si sorprendono che il Sindaco giorni fa abbia fatto capire che ci sia questa possibilità. Infatti il servizio a domicilio c'è solitamente per chi è rimasto senza acqua ma ad oggi una consegna a domicilio porterebbe comunque acqua inquinata dell'acquedotto. Quindi la richiesta non è esaudibile.

Segreteria del Sindaco: segnaliamo quanto riferito dall'ufficio manutenzione. La segretaria mi lascia in attesa e mi conferma quanto detto e che quindi non c'è alcun modo di poter ricevere acqua potabile a casa e che di certo il comune non può andare al supermercato a comprare le bottiglie. Mi conferma che il servizio viene fatto a titolo di cortesia laddove qualcuno rimanga senza acqua. Mi conferma  sorprendentemente anche che le autobotti non sono omologate per il consumo umano. No comment. 

Ufficio Tecnico: le spese dell'emergenza sono a carico del Comune per volontà stessa del sindaco. Ci viene confermato che a differenza di quello che dicono tutti, le analisi arriveranno probabilmente domani (Giovedì). E non oggi. 
Ci confermano che con le analisi dell'altro ieri sono stati prelevati campioni sia dall'acquedotto che dai pozzi. 

In conclusione: il comune di Colleferro non è in grado di tamponare l'emergenza in caso di assenza di acqua o inquinamento della stessa; le spese dell'emergenza sono a carico del Comune (quindi a nostro carico); noi non sappiamo più a chi andarci a riferire.

A questo punto consigliamo ai cittadini di attendere domani (Giovedi) per gli ulteriori esiti delle analisi; qualora l'acqua dovesse essere ancora interdetta ad uso umano si potrebbe procedere con la richiesta di acqua potabile attraverso le autobotti chiedendo formalmente una risposta al proprio indirizzo.

Due ultime considerazioni:
1)      Come mai in comune, in via ufficiosa, tutti ammettono che le autobotti non sono omologate per il consumo umano? Era così pure l’altro anno. Possibile non sia stato fatto nulla in proposito?
2)      Qual è la posizione di Italcogim e il rapporto con il Comune? In tutto questo giro di telefonate e informazioni proprio Italcogim è il grande assente. Non rispondono al telefono né ai messaggi fatti recapitare e il telefono della sede di Colleferro è sempre occupato.
Ancora una volta: NO COMMENT





25.10.2010 - AGGIORNAMENTO ULTIMA ORA
Abbiamo parlato con la dott.ssa Fantini del dip. di Igiene Pubblica USL di Colleferro che come al solito ci da una mano nel capire cosa fare.


E' ufficiale: le analisi di Venerdì confermano la persistenza dell'inquinamento da enterococco con una media di 4 colonie/100 ml. 

Il valore di legge deve essere ZERO!



Quindi, al di là delle singole e ufficiose raccomandazioni, ancora ad oggi persiste il divieto di consumo e utilizzo ai fini umani. 

Oggi sono stati eseguiti nuove prelievi ma i risultati non saranno pronti prima di Giovedì.


Ricordiamo che in questi casi il D.lgs n. 31 del 2001 (http://www.camera.it/parlam/leggi/deleghe/testi/01031dl.htm) impone il divieto e l'interdizione in riferimento a qualsiasi scopo e utilizzo.


Pur nella convizione di non voler creare falsi allarmismi, di non dare credito a posizioni ufficiose e personali e valorizzando esclusivamente le fonti ufficiali e le leggi in vigore, possiamo affermare che purtroppo per tutta l'area interessata dall'interdizione NON E' POSSIBILE UTILIZZARE l'ACQUA CORRENTE PER, ad esempio per:
- LAVARSI I DENTI;
- FARSI LA DOCCIA;
- LAVARE GLI ALIMENTI.


Ripetiamo, non vogliamo fare allarmismi inutili. Ci stiamo attendendo esclusivamente alla posizione ufficiale della USL e a quanto previsto dalla legge.


Non appena possibile cercheremo di capire cosa sta facendo il comune e l'Italcogim.


E cercheremo di capire come procedere per le vie legali. Nel frattempo vi consigliamo di conservare gli scontrini dell'acqua che comprate.


23.10.2010 - AGGIORNAMENTO ULTIMA ORA
Oggi abbiamo parlato con il sindaco Cacciotti chiedendogli chiarimenti sull'emergenza in atto.
Le analisi di oggi confermano che le acque sono ancora inquinate e che il divieto resta ancora in vigore.

Lunedì il gestore dovrebbe far arrivare da Milano un macchinario per compiere ulteriori analisi. Vi terremo aggiornati su questo fronte.

Come ogni anno, di questi tempi, con le prime piogge si verificano questi problemi di cui, per stessa ammissione del sindaco, è pienamente responsabile il gestore che ha in concessione la distribuzione e la sorveglianza e ammodernamento dell'infrastruttura.

Il comune è invece a nostro avviso responsabile di una corretta e capillare comunicazione dell'emergenza che in questi giorni assolutamente non c'è stata.

L'amministrazione comunale ritiene di aver fatto il massimo.
Noi siamo dell'idea che non bastano 200 manifesti fosforescenti e un passaggio sul Tg3 Lazio a garantire una comunicazione capillare e di emergenza. infatti ad oggi ancora molti cittadini non sanno dell'ordinanza o hanno idee confuse sul da farsi.

Abbiamo sollecitato il sindaco su questo tema, lamentando un operato alquanto insufficiente ma abbiamo ricevuto solo vaghe rassicurazioni e la tardiva promessa di inviare Lunedì delle lettere a tutti i cittadini. Misura totalmente tardiva a quasi 10 giorni dall'inizio dell'emergenza!!!

Il sindaco ha anche ammesso che forse (sic) sarebbe stato opportuno far passare per le strade della città una macchina con megafono.
Evidentemente le centinaia di firme raccolte l'altr'anno proprio contro questa superficiale e dilettantistica gestione delle emergenze non sono state recapitate al sindaco.

Vediamo cosa succede nei prossimi giorno e se l'amministrazione comunale possa garantire una migliore copertura.

Alcune domande finali:
- Italcogim sarà chiamata a risarcire i danni ai cittadini?
- E' davvero convinzione del Sindaco che non far pagare la bolletta di Novembre possa bastare?
- Italcogim subirà solo un mancato guadagno: è sufficiente come intervento?
- Chi paga i manifesti che il comune sta affiggendo?
- Chi paga l'acqua in bottiglia che il comune fornisce in questi giorni alle scuole?
- Cosa è stato fatto in questi 12 mesi da Italcogim e dal comune di Colleferro per evitare il ripetersi dell'emergenza?

Ci troviamo costretti a ribadire e rilanciare le 4 DOMANDE CHE I CITTADINI DI COLLEFERRO HANNO RIVOLTO AL SINDACO E CHE ANCORA, A DISTANZA DI 12 MESI, NON HANNO ANCORA RICEVUTO RISPOSTA.



1) Perché gli utenti non pagheranno la bolletta di novembre? Perché il gestore Italcogim non ha effettuato le necessarie manutenzioni, e quindi ha torto e paga pegno? Se Italcogim è davvero inadempiente, è giusto ma come pegno è un po’ poco... Oppure sarà il Comune - ovvero noi, con le nostre tasse – a rifondere dei mancati introiti di novembre il gestore? 

2) Chi controlla l'operato del gestore? Chi ci garantisce infatti che non sia stata incuria o incapacità quella che ha provocato il danno al pozzo 7? Episodi analoghi si erano già verificati nei mesi precedenti: per esempio l’inquinamento batteriologico a via Colle Bracchi avvenuto a settembre scorso. 

3) Nella lettera si annuncia che sarà ingaggiato un luminare del settore, per studiare ed eventualmente riprogettare la rete idrica. Costui non lavorerà di certo gratis... Italcogim, gestore da più di 10 anni, non è in grado di farlo? Contemporaneamente, si annuncia che è stata già bandita la gara per un altro pozzo, che addirittura ce ne sono altri in progetto, e che si sta contattando ACEA anche per l'acqua del Simbrivio. Tutto questo prima di conoscere l'esito dell'analisi complessiva della rete idrica che si dice di aver commissionato. Non sarebbe più logico il percorso inverso: prima l'indagine e poi le opere? 

4) Abbiamo letto in un recente comunicato del sindaco che riprenderanno i contatti tra Italcogim e Acea Ato2 S.p.A. per affidare la gestione del servizio idrico a quest'ultima azienda (decisione già presa, lo ricordiamo, già nel lontano 2003 con delibera del Consiglio Comunale n. 36 del 30 luglio, che riconosceva ACEA come il gestore unico dell'ATO 2, di cui il nostro comune fa parte). Vorremmo dunque sapere in quali sedi democratiche si stanno decidendo questi repentini e dispendiosi cambi di direzione nella gestione dell'acqua: in consiglio comunale? in commissione ambiente? Stiamo parlando di ACQUA, non di gassosa..." 

Infine, una proposta: perché non pensare di far tornare l’acqua nelle giuste mani, ovvero quelle pubbliche, sotto forma di azienda speciale comunale? Questo tipo di aziende non hanno come scopo principale quello di aumentare i dividendi per i propri azionisti, ma quello di rendere il miglior servizio per i cittadini ai costi più bassi possibili; hanno inoltre l’obbligo del pareggio di bilancio o il totale reinvestimento degli utili, se ce ne sono, per il miglioramento del servizio.

Si potrebbe cominciare da quello che stanno facendo molti comuni d'Italia: inserire nello statuto comunale un articolo che definisce il servizio idrico privo di rilevanza economica e quindi lo rende incompatibile con la gestione da parte di una società privata. Che è poi la strada a cui stanno pensando i sindaci della provincia di Frosinone, dopo aver deliberato all'unanimità la rescissione per gravi inadempienze del contratto con ACEA ATO5 S.p.A.. 

Le scuse del sindaco restano gradite, ma è necessario che su questo delicatissimo tema si discuta al più presto in modo ampio e con la partecipazione dei cittadini 

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21.10.2010 - AGGIORNAMENTO ULTIMA ORA
Abbiamo chiamato in Comune ma come al solito parlare con qualche responsabile è un'impresa non di poco conto. Infatti non abbiamo ancora nessun riscontro in municipio.

Ci corre in aiuto l'ISTITUTO IGIENE PUBBLICA DI COLLEFERRO nella figura della Dott.ssa Fantini che già ci aveva aiutato a capire cosa stava succendendo nelle precedente emergenza.

Il 15 Ottobre c'è stato il prelievo e i campioni sono stati mandati in coltura per 48 ore presso il laboratorio regionale (Roma). L'esame microbiologico ha evidenziato una contaminazione della rete idrica di un batterio di orgine fecale (fognatura) e più precisamente di ENTEROCOCCHI. Un batterio presente nell'intestino di uomini e animali a sangue caldo che di per sè non è nocivo. E' bensì un c.d. INDICATORE DI CONTAMINAZIONE ovvero: se è presente nell'acqua un batterio presente negli animali sicuramente ci sono anche altri batteri potenzialmente dannosi per la salute umana. Per cui non si sa cosa sia, ma qualcosa nell'acqua potrebbe esserci.

Sintetizzando dal colloquio con la dott.ssa Fantini è emerso che:

- il batterio è stato trovato in campioni prelevati in diversi punti della rete idrica - INFEZIONE NON E' LOCALIZZATA
- tutto è stato fatto nei tempi previsti e nel minor tempo possibile
- l'ordinanza imposta dalla USL ed emanata dal sindaco ha carattere precauzionale e non di emergenza.
- CONFERMATO IL DIVIETO DI UTILIZZARE L'ACQUA PER BERE, LAVARSI E ALTRI UTILIZZI SIMILI
- CONFERMATO L'UTILIZZO DELL'ACQUA PREVIA BOLLITURA
- Entro Venerdì dovrebbero essere pronti i risultati di nuovi prelievi e analisi effettuati nella giornata di ieri.

In ogni caso la dott.ssa Fantini invita la cittadinanza a non entrare nel panico e a non preoccuparsi: è una misura precauzionale che non mette a rischio la salute umana.

Ognuno tragga le considerazioni del caso. In ogni caso ringraziamo la dott.ssa Fantini per la disponibilità e la professionalità.

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20.10.2010 - ANCORA UNA VOLTA DOBBIAMO CONSTATARE COME DAVANTI AD UNA NOTIZIA COSI' GRAVE E SCONCERTANTE L'AMMINISTRAZIONE COMUNALE NON ABBIA ADOTTATO UNA CAMPAGNA DI COMUNICAZIONE E SENSIBILIZZAZIONE ADEGUATA.

Le analisi negative compiute dalla USL sono del 15 Ottobre, l'ordinanza del comune del 18 Ottobre, e solo oggi 21 Ottobre si intravede qualche manifesto informativo.


Ancora una volta, solita emergenza, soliti errori, solito silenzio....

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ORDINANZA N. 187

Oggetto: Divieto dell’uso umano dell’acqua erogata dall’acquedotto comunale gestito dalla
Soc. Italcogim Reti Spa.

DEL 18 OTTOBRE 2010

IL SINDACO

VISTA la nota dell’Azienda Sanitaria Locale RM/G di Colleferro, Dipartimento di Prevenzione -
S.O.C. Igiene degli Alimenti e della Nutrizione, del 18 ottobre 2010 prot. n. 4218/B2, acquisita al
Protocollo di questo Comune in data 18 ottobre 2010 con prot. n. 28370, con la quale si comunica
che i risultati analitici di alcuni campioni di acqua potabile erogata dall’acquedotto comunale
gestito dalla ITALCOGIM RETI S.p.A., prelevati in data 15/10/2010 presso punti di
campionamento dislocati nel territorio comunale hanno evidenziato indici di contaminazione
batteriologica sia pure di piccola entità;
CONSIDERATO che nella suddetta nota l’Azienda USL RM/G ha invitato questa
Amministrazione a voler emettere ordinanza di interdizione all’uso dell’acqua nella rete
acquedottistica gestita dall’ITALCOGIM RETI S.P.A.;
CHE l’ente gestore ha fornito a questa Amministrazione le analisi dei campioni di acqua prelevata
negli stessi punti ed in pari data di quelli effettuati dall’Azienda USL RM/G, i quali non hanno
evidenziato indici di contaminazione batteriologica;
RITENUTO di dover comunque provvedere in via cautelativa e nell’attesa dell’effettuazione più
dettagliate ed approfondite analisi;

VISTO il Testo Unico delle Leggi Sanitarie approvato con R.D. del 27/07/1934, n. 1265 e successive
modificazioni;
VISTO l’articolo 50 del D.Lgs. 18 agosto 2000, n. 267;
VISTO l’articolo 38 dello Statuto del Comune di Colleferro;

ORDINA

  • E’ vietato l’uso dell’acqua erogata dall’acquedotto comunale, gestito dalla Soc. Italcogim Reti Spa.
  • Dal suddetto divieto è escluso il quartiere IV^ Km.
  • L’acqua può essere utilizzata per uso umano previa bollitura.


DISPONE

• Che della presente Ordinanza ne venga data immediata e adeguata diffusione ai cittadini residenti nel
territorio comunale gestito dalla ITALCOGIM RETI SpA, mediante affissione all’albo pretorio,
pubblicazione sul sito web comunale e affissione in spazi pubblici del relativo avviso;

• Che copia della presente venga trasmessa all’Ufficio Servizi Tecnologici, all’URP, all’Azienda USL
RM/G per prendere visione di quanto disposto e per gli eventuali provvedimenti di competenza.

Dalla Residenza Municipale, addì 18 Ottobre 2010

IL SINDACO
Mario CACCIOTTI


Ord187_Divieto Utilizzi Oacqua

4 commenti:

  1. No comment. Ma per caso la italcogim si occupa anche dell'acqua di Artena? E valmontone invece?

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  2. Complimenti per le informazioni e per le ricerche che fate.

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  3. Ad Artena da circa un anno è subentrata ACEA ATO2 SpA,il gestore dell'ATO2 Roma centro, di cui fanno parte quasi tutti i comuni della provincia di Roma. Dal 2003 ACEA ATO2 SpA è stata incaricata (senza gara) di gestire il servizio idrico dell'ATO2 del Lazio e da quell'anno sta gradualmente prendendo in gestione i servizi idrici dei comuni sopra detti. Per Valmontone il discorso è diverso perchè era stata concessa una proroga in fase di stipula del contratto per l'ATO2, al gestore dell'epoca,ITALGAS (credo sia ancora quello). Per Colleferro non era stata richiesta alcuna proroga per Italcogim. Comunque, sia Colleferro che Valmontone risultano in fase di acquisizione da parte di ACEA ATO2 SpA, come si può constatare dal sito dell'azienda. Grazie dei complimenti, fanno sempre bene. Cristina

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  4. Ma quindi l'acqua che arriva ad artena è la stessa di colleferro, giusto? Invece valmontone prende l'acqua da un'altra parte? Solo ieri abbiamo visto il cartello fuori alla scuola e i manifesti che riportano la data del 29.10 quando anche questi sono stati messi ieri mattina. Abbiamo chiamato l'acea e ha detto che loro non c'entrano niente scaricando la cosa al comune. Il comune dice di sentire l'acea. Come al solito ogni volta che c'è un problema nessuno si prende la responsanilità e nessuno sa dare informazioni concrete. E poi tutti ne parlano ma nessuno si muove per fare qualcosa. Siccome non è la prima volta che succede vorremo sapere se è un problema di tubature, acquedotto, matuzenzione o non so cosa... Insomma, basta che sia una cosa che si risolva una volta per tutte perché come succede gli avvisi li mettono a distanza di giorni, quindi nel frattempo si continua a fare un uso normale dell'acqua senza sapere che è contaminata. Grazie molte e complimenti di nuovo. Davide

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