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11 ottobre 2010

CS Retuvasa: il risanamento delle Valle del Sacco

Comunicato Stampa
     Rete per la Tutela della Valle del Sacco
 CIA Frosinone
 Coldiretti Frosinone
      Sul documento presentato dalla Provincia
        per il risanamento agro-ambientale della Valle del Sacco

Il presidente della CIA Frosinone Mario Mancini, il direttore provinciale della Coldiretti Frosinone Gianni Lisi e, per la Rete Tutela Valle del Sacco, il coordinatore del tavolo tecnico provinciale per il risanamento agro-ambientale Francesco Bearzi e il presidente Alberto Valleriani, esprimono grande soddisfazione per il documento presentato dalla Provincia, nella persona dell’assessore all’Ambiente e vice presidente Fabio De Angelis, nel corso della conferenza stampa Provincia-Arpa del 7.10.10, dedicata alle emergenze relative al risanamento ambientale del Frusinate.
Tale documento, infatti, accoglie quanto maturato in sei mesi di lavoro del tavolo tecnico provinciale, grazie in primo luogo al contributo del Dipartimento di Produzioni Animali della Facoltà di Agraria dell’Un. della Tuscia, del preside della stessa Facoltà Bruno Ronchi e del dott. Pier Paolo Danieli, dello stesso dipartimento.
Dopo anni in cui le istituzioni di rappresentanza politica hanno sostanzialmente latitato nell’affrontare l’emergenza della Valle del Sacco, la Provincia di Frosinone, grazie soprattutto all’instancabile attività del suo assessore all’Ambiente e vice presidente, comincia a inquadrare correttamente le azioni prioritarie per il risanamento agro-ambientale, con la concreta volontà di porle in essere. Ci auguriamo che tale atteggiamento responsabile e fattivo sia condiviso da tutte le altre istituzioni, che spesso appaiono condizionate da logiche estranee a quelle del risanamento ambientale e della promozione dell’agro-zootecnia, i cui destini sono legati a doppio filo.
Il documento presentato dalla Provincia di Frosinone, pubblicato integralmente su alcuni quotidiani e on-line, elegge come punto di riferimento per il risanamento agro-ambientale il Programma presentato dal Dip. di Produzioni Animali dell’Un. della Tuscia al tavolo tecnico provinciale dello scorso 2 settembre. Tale programma propone tempi ragionevoli per la determinazione scientifica delle migliori strategie da adottare per accelerare la degradazione del beta-HCH presente nella fascia contaminata del fiume Sacco, incentrandosi sulle potenzialità offerte dalle colture microbiche e dalle piante foraggiere, mediante pratiche di phyto-remediation (azione combinata di microbi del suolo e piante), e da alcuni metodi di lavorazione del terreno. Non viene trascurata la valutazione delle pratiche già messe in atto (pioppi e girasoli), ma a differenza del passato si intendono apprezzare tali risultati sulla base delle loro concrete possibilità, non in base a una aprioristica predilezione per lo sviluppo di filiere agro-energetiche presentanti seri rischi per le tradizionali attività agro-zootecniche, al contrario dei processi di digestione anaerobica (biogas dal letame).
Ottime anche le proposte di azione immediata avanzate dall’assessore all’Ambiente provinciale, tra cui sottolineiamo l’estensione dell’area emergenziale fino a Falvaterra; la pressione della Provincia per lo sblocco immediato dei finanziamenti riconosciuti agli allevatori danneggiati e non ancora erogati, e per l’adeguatezza dei futuri finanziamenti; l’impegno per la vigilanza del rispetto della proibizione di attività agro-zootecniche nella fascia interdetta; l’impegno per il corretto riconoscimento del valore di mercato dei prodotti agro-zootecnici locali e per la promozione delle eccellenze produttive; la proposta di un coordinamento con la Provincia di Roma per la promozione degli ecodistretti industriali nell’intera Valle del Sacco.
Anagni/Frosinone, 10.10.10 
 
Francesco Bearzi
Mario Mancini
Gianni Lisi
Alberto Valleriani

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