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1 dicembre 2010

Un futuro agro-ambientale per l’ex Deposito Militare di Anagni

Un futuro agro-ambientale per l’ex Deposito Militare di Anagni
Lo sollecitano CIA e Rete per la Tutela della Valle del Sacco

“A pochi giorni dalla firma del rogito con cui il Comune di Anagni ha acquisito dal demanio l’area dell’ex deposito militare, accogliamo favorevolmente la disponibilità del sindaco Carlo Noto alla consultazione di tutte le componenti della società, a cominciare dalle associazioni ambientaliste” – così Alberto Valleriani, presidente della Rete per la Tutela della Valle del Sacco. “All’incontro fissato per stamattina presso l’ufficio del sindaco saranno Francesco Bearzi, Coordinatore per la Provincia di Frosinone, e Pasquale Maiorano, Responsabile per il nodo di Anagni, a presentare la linea concordata tra Retuvasa e la Confederazione Italiana Agricoltori”. “L’Università della Tuscia – ricorda Francesco Bearzi – accolse nel 2008 l’invito formulato dall’ex circolo dei Verdi di Anagni, che cercava di concretizzare l’istanza, ormai storica, avanzata dall’associazione “Anagni Viva”, di immaginare un futuro di salvaguardia ambientale e di ricerca universitaria per l’area dell’ex deposito militare. Si impegnò molto a tal proposito l’ex consigliere regionale Enrico Fontana, e la questione fu affrontata nel corso di vari incontri presso l’Assessorato all’Agricoltura. L’area fu classificata come Paesaggio Agricolo di Valore nel Piano Territoriale Paesistico Regionale del novembre 2007, di cui si attende l’approvazione definitiva. Fu poi approvata il 13 febbraio 2009 la L.R. n.1, art.10, che istituisce i parchi agricoli regionali, ma poi deluse le aspettative di un’identificazione di specifiche aree, tra cui l’ex deposito militare. Inutile ricordare come cadde prematuramente la legislatura”. “I contatti vi furono – ricorda Bearzi – anche con il sindaco di Anagni, che dimostrò più volte, anche pubblicamente, interesse per soluzioni agro-ambientali per l’ex deposito, in particolare orientate verso progetti di veterinaria e di agraria. Ora che l’area è stata acquisita dal Comune, speriamo siano prese in seria considerazione quelle proposte”. “Ed è responsabilità del Comune – aggiunge Pasquale Maiorano – che l’ex deposito militare, sfuggito a tentativi industrialistici di altro segno politico, non sia lottizzato in altri termini, ad esempio con zone artigianali. Un conto è ‘sacrificare’ una decina di ettari nei pressi della stazione ferroviaria, un altro compromettere il valore ambientale dei 187 ettari dell’area”.
Il presidente della Confederazione Italiana Agricoltura di Frosinone, Mario Mancini, che sin dal 2007 aveva manifestato la disponibilità in tal senso della prima associazione di categoria del Frusinate per numero di iscritti, avverte che l’interesse da parte degli imprenditori agricoli non manca. “Insieme a Retuvasa – spiega – abbiamo sollecitato il preside della Facoltà di Agraria, prof. Bruno Ronchi, a presentare dei progetti che tengano conto della situazione attuale. Al proposito, vorrei ricordare l’importanza della collaborazione tra Un. della Tuscia, CIA e Retuvasa, sfociata nella presentazione da parte della Facoltà di Agraria, Dipartimento di Produzioni Animali, del Piano di Risanamento Agro-ambientale per la Valle del Sacco, che l’Assessore all’Ambiente Fabio De Angelis intende accogliere, e che ora va considerato anche nel contesto del Master Plan redatto da Andreas Kipar”. “Non va dimenticata - conclude Francesco Bearzi – l’inclusione dell’ex deposito militare nel Master Plan della Fondazione Kambo tra le aree critiche oggetto di possibile riqualificazione paesaggistica. Il ‘modello Ruhr’ potrebbe qui trovare significative applicazioni, attraverso l’istituzione di percorsi storico-paesaggistici di valenza turistica”.

Anagni, 30.11.10


Ufficio Stampa Retuvasa

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