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Dopo 30 giorni il Comune ci comunica in pompa magna che L’ACQUA DI COLLEFERRO È TORNATA POTABILE.
Si sta veramente oltrepassando il limite della sopportazione umana con prese in giro continue, intenzionali e provocatorie. Incredibili sono i manifesti affissi dove si rende nota la vittoria sui batteri, probabilmente provvisoria, a caratteri cubitali. Incredibile è stato il sistema di avviso alla cittadinanza attraverso il megafono. Perché mai questo sistema di comunicazione non è stato usato nei giorni precedenti quando tutti si domandavano cosa si dovesse fare dell’acqua? Ci è stato detto che la vettura comunale sia stata assalita da cittadini infuriati. Ammessa la gravità dell’evento: perché non è stato chiesto l’intervento della Pubblica Sicurezza?
Il tutto per un bene primario di cui, per diritto, dovremmo avere un servizio continuo e di indubbia qualità. Come è possibile dire che l’acqua è potabile in base ad analisi che normalmente arrivano solo dopo alcuni giorni? Quando è avvenuta l’interdizione all’utilizzo sicuramente gli avvisi, sempre in relazione ai tempi analitici, sono stati affissi dopo che i cittadini ne avevano fatto uso per alcuni giorni.
E con loro anche esercizi commerciali quali ad esempio produttori di pane, pasticcerie o luoghi come la piscina comunale, le palestre o i campi di calcio frequentati anche dai nostri bambini. E quindi cosa ci induce a fidarci dei proclami della nostra amministrazione sulla potabilità dell’acqua?
Sfidiamo chiunque a dimostrare quante persone nella nostra città bevono dal rubinetto, cosa che non avviene oramai da tempo indeterminato. L’etimologia della parola potabile è “che può essere bevuto (senza ripugnanza)”.
Alzi la mano chi non abbia mai avvertito odore di cloro nell’acqua proveniente dal nostro acquedotto, malgrado ciò bevendo con gusto.
Il sistema di informazione a reti unificate questa volta era proprio da evitare perché crediamo che i cittadini abbiano compreso a chi hanno delegato il proprio diritto ad una vita sana.
Colleferro, 1/12/2009
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