Fonte: Ambientefuturo News del 4 Gennaio 2010.
Il Comune di Capannoni (LU), Comune dei primati, sarà il primo in Italia (ed uno dei primi in Europa) a strutturare un organismo finalizzato a “monitorare” il rifiuto residuo a valle” delle stesse RD porta a porta “stressando” a favore di una sensibilizzazione costruttiva del mondo della produzione, chiamato ad assumersi per intero la Responsabilità Estesa del Produttore (EPR) al momento della progettazione industriale di beni di consumo ed imballaggi. Non solo l’istituto individuerà la tipologia dei materiali e/o polimateriali che risultano non riciclabili e/o non compostabili che a dispetto delle alte rese di RD continuano a costituire un “problema” per la gestione dei rifiuti ma muoverà un ulteriore passo: quello di indicare concretamente nuove di modalità progettuali degli stessi prodotti “incriminati” per poter costringere il mondo della produzione ad “incorporare” dalla “culla alla culla” i costi stessi delle merci immesse sul mercato, intrecciando, così anche gran parte degli aspetti che identificano i criteri della effettiva “sostenibilità ambientale” (ecco perché la struttura si chiamerà Istituto Rifiuti Zero e non semplicemente “Centro di Ricerca sul rifiuto residuo”). A patrocinare la proposta lanciata dal primo Comune italiano rifiuti zero sarà proprio Paul Connett che presiede (a titolo gratuito) , tra l’altro, l’Osservatorio verso rifiuti zero istituito con delibera Comunale. La presentazione del progetto sarà occasione di uno workshop internazionale che, in collaborazione con la Zero Waste International Alliance e con GAIA Europa si protrarrà per tutto il giorno del 23 Gennaio 2010.
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