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28 marzo 2010

Bruciare la plastica: il conto energetico

OPERAZIONE COSTO ENERGETICO
Riciclaggio plastiche con piccole quantità di impurezze 22 MJ/Kg

Produzione di nuove plastiche da risorse esauribili 86 MJ/Kg

Energia risparmiata riciclando le plastiche come materia ad alto contenuto di energia 64 MJ/Kg

Se scelgo di incenerire la plastica, uso una sola forma di energia in essa contenuta, cioè il suo potere calorifico.

Energia teorica recuperabile dalla combustione della plastica 48 MJ/Kg

Dovendo però sottostare alle leggi della termodinamica, non potrò sfruttare tutta questa energia, ma dovrò fare i conti con l’efficienza della combustione. Supponendo di poter ottenere un’efficienza della combustione pari al 50% (esageratamente ottimistica), avrò:

Energia reale recuperabile in un forno di incenerimento di terza generazione 24 MJ/Kg.

Dunque il massimo risparmio di energia che faccio bruciando la plastica è, nella migliore delle ipotesi, di circa 24 MJ/Kg che vengono recuperati sotto forma di calore, contro i 64 MJ/Kg di energia che recupero (risparmio) se produco plastica a partire da plastica riciclata (valore netto di risparmio, avendo già tolto dal recupero i costi energetici di riciclo della plastica).

A tutto questo si deve aggiungere il risparmio energetico indiretto che si guadagna evitando nuove estrazioni di petrolio. Quindi, dal punto di vista strettamente energetico, converrebbe il riciclo. La qualità della plastica riciclata, seppur inferiore a quella primaria, consente l’impiego di questa in quasi tutti i settori della plastica vergine. Il riciclo della plastica diventa economicamente non vantaggioso se si computano i costi di raccolta e trasporto. Dunque economicamente nessuno avrà interesse a riciclare la plastica. Per questo il WWF chiede che ne venga prodotta di meno, eliminando totalmente il PVC dal 2000, al fine di uscire dal circolo vizioso della antieconomicità del riciclo e dalla convenienza privata dell’incenerimento.


RICORDATI CHE
Attualmente, nessun sistema di filtraggio oggi disponible sul mercato è in grado di trattenere le particelle inquinanti (particolato) con diametro inferiore ai 2,5 nanometri: è questo il principale problema di qualunque inceneritore, ed allo stesso tempo la causa di un inquinamento "sconosciuto" (i misuratori di particelle inquinanti arrivano a misurare solo diametri superiori), che desta allarme presso i cittadini e la comunità scientifica.

fonte: energiaalternativa.net

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