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Perché la “Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti” ha reso omaggio (riservandogli un’audizione) al signor Cerroni, imputato di gravissimi reati connessi proprio con la gestione dei rifiuti ?
Mentre la “Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti” si inchina al signor Cerroni, la magistratura lo processa per attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti.
Infatti, il 18 giugno 2010 si terrà nell’aula 19 del Tribunale di Roma alle ore 9.30 l’udienza del processo a carico dell’ing. Francesco Rando, Amministratore unico della discarica di Malagrotta, di proprietà del signor Cerroni.
Come è noto, l’Ing. Rando ha già subito due condanne definitive passate in giudicato per la gestione della discarica di Malagrotta, di proprietà del signor Cerroni.
Pubblichiamo le imputazioni a carico dell’ing. Rando, che nel prosieguo chiameremo ing. Cerroni,
che non leggerete su alcun giornale.
L’ing. Cerroni è imputato dei seguenti reati:
“….effettuava smaltimento di rifiuti pericolosi nella discarica di Malagrotta, non autorizzata per tali rifiuti…”;
“… classificava e trattava come rifiuto speciale i rifiuti da classificare, invece, come pericolosi e li smaltiva sistematicamente entro la discarica di Malagrotta non autorizzata per il trattamento di detti rifiuti…”;
“…in assenza di autorizzazione effettuava miscelazione di rifiuti non consentita (fanghi provenienti dagli
impianti di depurazione delle acque reflue ACEA di Roma)…”;
falsa attestazione nei registri di carico e scarico e alle autorità preposte al controllo della natura, della composizione e delle relative caratteristiche chimico-fisiche…”;
“…effettuava sistematicamente scarichi delle acque reflue industriali provenienti dalla discarica di Malagrotta contenenti sostanze pericolose, in assenza di qualsiasi autorizzazione, immettendole nel fosso di Santa Maria nuova, affluente del Rio Galeria…”;
“…inquinava con la immissione di sostanze pericolose le acque del fosso di Santa Maria nuova, affluente del Rio Galeria…”.
L’ing. Cerroni è accusato, insieme ai responsabili degli inceneritori di Colleferro (Lolli e Torti), di aver destinato a tali inceneritori rifiuti classificati come CDR (Combustibile da Rifiuti), CDR non conforme ai requisiti previsti dalla legge.
Anche l’ing. Cerroni è, quindi, coinvolto nello scandalo degli inceneritori di Colleferro, gli inceneritori che hanno bruciato di tutto !!!
Sono, quindi, smentite le dichiarazioni rese da Marrazzo che il 29 ottobre 2008, accompagnato dal suo assessore Di Carlo, affermava alla Commissione Ambiente della Regione Lazio: “Il Lazio presenta da oltre 10 anni una situazione di mercato stabile con società ed imprenditori facilmente individuabili, sia pubblici che privati, che hanno dato garanzia di affidabilità sia per il servizio reso che per le
azioni poste in essere per garantire la salvaguardia dell’ambiente”.
Dopo queste dichiarazioni “irresponsabili”, è successo di tutto:
- l’inceneritore di Malagrotta è stato sequestrato dalla magistratura,
- il responsabile della discarica di Malagrotta è stato condannato ad un anno di carcere per aver smaltito in discarica rifiuti pericolosi come i fanghi di depurazione provenienti dall’ACEA,
- 13 persone, tra cui dirigenti dell’AMA, sono state arrestate per le gravi irregolarità verificatesi nell’inceneritore di Colleferro.
A queste società ed imprenditori “molto affidabili per garantire la salvaguardia dell’ambiente” (Cerroni, AMA, ACEA) Marrazzo ha affidato, “sotto ricatto per le foto con i trans” e con una illegale trattativa privata, l’inceneritore di Albano.
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