Atto Camera
Interrogazione a risposta scritta 4-09089
presentata daInterrogazione a risposta scritta 4-09089
ELISABETTA ZAMPARUTTI
martedì 19 ottobre 2010, seduta n.385
martedì 19 ottobre 2010, seduta n.385
ZAMPARUTTI, BELTRANDI, BERNARDINI, FARINA COSCIONI, MECACCI e MAURIZIO TURCO. -
Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro della salute.
- Per sapere - premesso che:secondo quanto riporta Terra di venerdì 15 ottobre 2010, a Colleferro si sta realizzando una centrale turbogas, un impianto per la produzione di energia elettrica alimentato a metano che rilascia in atmosfera ossidi di azoto, monossidi di carbonio e particolato. Una tecnologia da più parti criticata per i rischi derivati dalle emissioni di polveri fini e ultrafini;
l'impianto sorgerà in località Valle Secola, in direzione di Artena, a ridosso dell'abitato, a due chilometri dall'inceneritore, dai camini del cementificio e dal resto degli stabilimenti di un polo industriale che ha avvelenato la Valle del Sacco;
senza che i cittadini se ne accorgessero, l'iter di approvazione della centrale è giunto a conclusione. «Non sapevamo nulla di quanto stesse avvenendo - dice Albero Valleriani, portavoce della Retuvasa, Rete per la tutela della Valle del Sacco - e ci siamo trovati a confronto con questa minaccia quando la partita era ormai stata giocata». I cittadini denunciano il «silenzio delle istituzioni» a tutti i livelli: «Come possiamo intervenire sulle scelte che riguardano il futuro della nostra città se nessuno provvede a informarci?» si chiede Valleriani. Stando a quanto racconta la Rete, il comune di Colleferro non avrebbe provveduto a pubblicare sul proprio sito l'avviso relativo al progetto in corso di approvazione e il comitato sarebbe venuto a conoscenza della questione quando il termine per intervenire era ormai scaduto. «La Secosvim spa, società proponente che già gestisce la fornitura di energia del comprensorio industriale ex Bpd - racconta Valleriani - avrebbe depositato gli elaborati di progetto presso il Comune il 20 febbraio del 2009. In piena emergenza ambientale. Solo un mese prima, il sindaco di Colleferro, Mario Cacciotti aveva rassicurato i cittadini ribadendo che "non avrebbe mai dato il suo assenso" alla realizzazione della centrale turbogas»;
la partita della turbogas si gioca quasi tutta nei mesi successivi all'ennesimo allarme ambientale e sanitario che ha scosso i residenti della Valle del Sacco. Sempre tra gennaio e febbraio del 2009, i risultati di uno studio sullo stato di salute delle popolazioni residenti, condotto dal dipartimento di epidemiologia della Asl Roma E, confermavano quelli che a lungo erano rimasti soltanto dei sospetti: il territorio presentava nel suo complesso un quadro di mortalità e morbosità peggiore del resto del Lazio, dovuto principalmente alla lunga attività del complesso industriale;
inoltre, nel marzo 2009 la città scopre che l'impianto di incenerimento rifiuti viene gestito in maniera non legale: nei forni si brucia di tutto con gravi danni per l'ambiente e pesanti ripercussioni per la salute dei cittadini. Dopo appena due mesi parte l'iter autorizzativo per la realizzazione della centrale turbogas. Gli enti chiamati ad esprimere il proprio parere sull'opera votano tutti per il sì e la pratica passa velocemente da un ufficio all'altro;
l'impianto sostituirà quello attualmente in funzione nel comprensorio dell'Avio e fornirà energia anche per altri insediamenti industriali. A decretarne la definitiva approvazione è la conferenza di servizi dell'11 dicembre 2009. All'appello però, almeno dall'analisi del resoconto stenografico dell'incontro, mancano due importanti attori: la Asl locale e Arpa Lazio. «Come si può rilasciare un'autorizzazione senza il parere di uno dei principali enti di controllo come l'Arpa», si chiede la Rete di tutela della Valle del Sacco. Aggiunge Valleriani: «Perché l'amministrazione comunale di Colleferro non ha richiesto alla Asl di competenza (RmG) di riferire sull'impatto per salute dei cittadini?». Di fronte alle polemiche, la scorsa settimana il sindaco ha riunito titolari del progetto e associazioni (con l'esclusione però del comune di Artena, coinvolto a suo malgrado in questa vicenda per motivi di vicinanza geografica), decidendo la sospensione dei lavori per 7 giorni -:
quali azioni siano state adottate al fine di risalire all'origine dell'emergenza ambientale che incombe sulla Valle del Sacco da oltre un anno e se i Ministri interrogati non ritengano opportuno, per quanto di competenza, avviare un'ampia indagine al fine di accertare lo stato attuale di inquinamento dell'area e condurre uno studio epidemiologico sullo stato di salute della popolazione locale.(4-09089)
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