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5 ottobre 2010

Esclusivo: ecco le prime immagini della nuova centrale turbogas di Colleferro


La giornata
Terminato dopo le 15:00 il tavolo tecnico iniziato ieri mattina presso il comune di Colleferro, alla presenza dell’assessore provinciale all’ambiente, Michele Civita, l’Arpa Lazio, il CNR, i rappresentanti sindacali, consiglieri di maggioranza e opposizione, rappresentanti di Avio e della società Termica Colleferro che andrà a realizzare la nuova centrale in località IV KM, i rappresentanti dei cittadini e delle associazioni ambientaliste. Unico assente la Regione Lazio.Dibattito animato a giudicare dal tono di voce che si percepiva all’esterno denominato da un obiettivo comune a molti, quello di far sospendere i lavori di realizzazione della centrale almeno per un mese, il tempo minimo per rimettere tutto in gioco e per far compiere a CNR e Istituto Superiore di Sanità i dovuti accertamenti sul luogo scelto. Questo hanno chiesto i cittadini e l’opposizione consiliare. “L’assoluta disinformazione operata dall’Amministrazione comunale ci spinge a ripercorrere a ritroso un iter dove è mancato il diretto coinvolgimento della popolazione e del Consiglio comunale tutto – ha detto il deputato e capogruppo in Consiglio comunale del Pd Renzo Carella. E’ necessario almeno un mese di tempo per accertare la verità su questo progetto che ci sembra piovuto addosso dall’oggi al domani. Vogliamo sapere anzitutto – ha aggiunto Carella – se la centrale in costruzione sostituisca gli impianti esistenti o va ad aggravare un territorio già martoriato da scelte industriali e amministrative sbagliate. Lo vogliamo sapere dai tecnici e dagli esperti del Cnr e dell’Istituto Superiore della Sanità a cui abbiamo chiesto di avviare uno studio. Poi c’è la questione dei cambi di destinazione d’uso in vista del piano regolatore generale. Da tempo si vocifera di nuove speculazioni edilizie sui terreni della Secosvim. Vogliamo anche qui chiarezza una volta per tutte – continua Carella. Chiederemo all’Avio e alla Secosvim di restituirci quella parte di verde che ci è stato tolto per risarcire i cittadini della massiccia produzione industriale di interi decenni”.
La proposta del sindaco
“Darò incarico, oggi stesso, al CNR e a La Sapienza di Roma di effettuare uno studio sul progetto della centrale e per questo chiederò all’azienda di sospendere i lavori per altri 10 giorni, il tempo di dar modo ai tecnici di esaminare la documentazione”. Questa la posizione del sindaco e dei rappresentanti della maggioranza. “Tutto ciò solo ad ulteriore garanzia dei cittadini – precisa il Sindaco -, anche se mi fido del lavoro fatto fin qui dalla Regione e dalla Provincia”. Da questi enti, infatti, sono state date le autorizzazioni (VIA e AIA, ovvero Valutazione impatto ambientale e Autorizzazione integrata ambientale), necessarie a permettere la realizzazione dell’impianto in questione, una centrale di cogenerazione a ciclo combinato pensata per sostituire il vecchio impianto a combustione, più obsoleto, che attualmente serve alcune delle principali aziende del territorio.
L’Assessore Civita ha detto che la Provincia non ha deciso la localizzazione e il tipo di impianto ma, per competenza, ha dato il parere favorevole “per la tecnologia utilizzata che è tra le migliori che ci sono oggi sul mercato”, sottolineando che il rilascio dell’AIA è “legato all’esercizio e alla tutela della salute dei cittadini”.
Il progetto spiegato dalla Termica Colleferro
La società che sta realizzando l’impianto, la Termica Colleferro, come già fatto su queste pagine ribadisce la posizione. “Siamo di fronte una nuova centrale moderna, meno inquinante in sostituzione di quella esistente – affermano – del tipo a cogenerazione ad alto rendimento una tecnologia avanzata che permette di produrre contemporaneamente calore (sotto forma di vapore) ed energia elettrica, usando una sola fonte combustibile (il gas metano), con risparmio di costi e minore impatto ambientale. Il progetto risponde ai requisiti previsti dal Protocollo di Kyoto. Abbiamo tutte le autorizzazioni e non comprendiamo il motivo di tale cambiamento di rotta. In questo modo potremmo coinvolgere anche le imprese del territorio e di conseguenza forza lavoro.
Il nuovo impianto è collocato in modo baricentrico rispetto all’attuale sito produttivo, che nel corso degli anni si è concentrato nella zona ovest del comprensorio, mantenendo il pieno rispetto delle normative che tutelano la sicurezza nelle aree con lavorazioni speciali, che qui vengono eseguite.
In allegato alcune immagini tridimensionali del progetto della nuova centrale. Nella costruzione della nuova centrale saranno coinvolte le imprese del territorio per tutta la durata dei lavori, prevista in un anno e mezzo. Una volta in esercizio, e con una permanenza in servizio di 20/30 anni, la nuova centrale garantirà non solo il mantenimento dei posti di lavoro del personale tecnico attuale, ma anche il ricambio generazionale con l’immissione di giovani tecnici con competenza impiantistica. Le tecnologie avanzate impiegate nel nuovo impianto rappresentano poi uno stimolo all’adeguamento tecnico per le ditte locali specializzate nel campo delle manutenzioni, che saranno chiamate a rispondere alle esigenze operative della centrale.
Mentre dentro si sbattevano i pugni, in piazza Italia, sotto la pioggia gli studenti e giovani dell’UGI hanno attivato la loro protesta, dicendo No categorico alla centrale.”Vogliono costruire una centrale turbogas tra Colleferro e Artena – dicono i manifestanti – Tutta la procedura è andata avanti da quasi un anno nel più totale silenzio della nostra amministrazione. Finalmente, dopo il più completo dissenso degli abitanti della zona e di parte della cittadinanza di Colleferro, e l’opposizione ferrea del comune di Artena, il sindaco di Colleferro è stato costretto ad aprire un tavolo di discussione. I lavori sono bloccati fino a oggi (ieri per chi legge ndr) ma noi chiediamo che vengano sospesi fin quando non si troverà una soluzione alternativa. Il comune non ce la racconta chiara con questa decisione di acconsentire allo spostamento della centrale Avio e con essa di tutto l’indotto industriale, che cosa si nasconde dietro? Perchè non ci fanno assistere all’incontro? Non ci stiamo ad accogliere un altro mostro a Colleferro dove già c’è discarica che deve sempre chiudere e che non chiude mai, un termovalorizzatore che funziona malissimo, tutte le fabbriche, e ora anche una nuova e più grande centrale che deve vendere la corrente all’Enel per guadagnarci sopra?”

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