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8 ottobre 2010

La Valle del Sacco è bonificata?

Ambiente Ieri mattina la presentazione degli ultimi dati ufficiali sull'emergenza in Ciociaria È necessario effettuare i controlli anche nei comuni a sud di Ceccano

La Valle del Sacco è bonificata

Ma preoccupa lo stato di salute dei cittadini residenti a un chilometro dal fiume

 Luca Sergio FROSINONE «Oggi la Valle del Sacco è bonificata. Abbiamo chiuso da tempo i "rubinetti" per cui non arrivano più inquinanti da quella vera e propria bomba ecologica che è stato Colleferro». Parole rassicuranti del commissario per il fiume Sacco, l'avv. Pierluigi Di Palma, intervenuto con alcuni tecnici all'amministrazione provinciale a seguito dell'iniziativa assunta dal vicepresidente e assessore all'ambiente Fabio De Angelis, di fare chiarezza sullo stato dell'inquinamento e quindi delle conseguenze sulla salute della popolazione residente nelle zone prospicienti il corso d'acqua e per ribadire la richiesta dell'ente inoltrata un anno fa alla Regione di allargare il monitoraggio ai comuni ciociari da Ceccano a Falvaterra. Il commissario Di Palma è stato ancora più esplicito quando ha affermato che «il latte e i prodotti caseari della valle del Sacco sono adesso tra le più sicuri d'Italia, non presentando alcuna traccia di inquinamento. La situazione è assolutamente sotto controllo, soprattutto perché con gli interventi sanitari adottati possiamo bloccare qualsiasi fenomeno e, grazie all'extrapiano regionale molto attento, non è adesso necessario abbattere gli animali». Come si ricorderà, all'atto dell'esplosione della bomba ecologica scoppiata nell'estate di cinque anni fa nell'ex Bpd di Colleferro a causa delle centinaia di fusti tossici interrati, furono abbattuti migliaia di capi di bestiame con danni enormi per le aziende agricole. Però, malgrado le rassicurazioni, lo stato d'animo di tante persone che vivono nelle zone vicine al fiume non è nella condizione di sentirsi proprio sicura. Anche se con il monitoraggio deciso un anno fa dalla Regione, come hanno spiegato i tecnici Blasetti e Forestiero, sono state già sottoposte ad accurate visite ed analisi cliniche periodiche 500 dei 700 soggetti dei nove comuni residenti a una distanza di un chilometro dal fiume. Sono emersi «livelli di contaminazione molto alti», anche se il dato incoraggiante è che più ci si allontana da Colleferro e più il livello di inquinamento regredisce. Al momento sono stati riscontrati conseguenze sulla tiroide, sui reni, sul diabete e a livello ormonale. Tuttavia i risultati definitivi dell'indagine saranno resi noti alle istituzioni interessate entro i primi mesi del 2011. Per quanto riguarda il monitoraggio sulla popolazione dei comuni da Frosinone a Falvaterra, riguardante 400 soggetti (campione rappresentativo di 100 allevatori, 200 residenti entro un chilometro e 100 oltre) si dispone di dati altrettanto provvisori, che hanno fatto emergere il 24% di contaminazione entro la prima distanza dal Sacco ed il 17% oltre. Dati che i tecnici giudicano compatibili con il 50-70% di contaminati nella zona di Colleferro. Quindi, si è sostenuto, la contaminazione c'è, è diminuita ma non si è fermata. Ecco perché la vigilanza deve essere massima.

fonte: il tempo

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