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1 ottobre 2010

Precisazioni sui termini per le osservazioni al progetto per impianto di TMB a Colleferro

Comunicato Stampa
Precisazioni sui termini per le osservazioni al progetto
per impianto di TMB a Colleferro


In relazione alla nostra comunicazione precedente sui termini per la presentazione delle osservazioni avverso il progetto di impianto di Trattamento Meccanico Biologico proposto da Agensel presso l’Ufficio di Valutazione di Impatto Ambientale della Regione Lazio il giorno 20 Agosto 2010, segnaliamo che i termini per le osservazioni sono più ampi.
A fine comunicato avevamo indicato 45 giorni come termine ultimo a partire dalla data di presentazione, che sarebbero scaduti il 4 Ottobre. In realtà tale indicazione aveva tenuto conto dell’avviso on-line del Comune di Colleferro, che faceva erroneamente riferimento all’art. 29 della Legge 152/2006. Questa legge però è stata modificata dal Decreto Legislativo n.4 del 16 Gennaio 2008 “Ulteriori disposizioni correttive ed integrative del D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152, recante norme in materia ambientale”, pubblicato nella G. U. 29 gennaio 2008, n. 24, che all’art. 24 – comma 4 riporta: ‘Entro il termine di sessanta giorni dalla presentazione di cui all'articolo 23, chiunque abbia interesse può prendere visione del progetto e del relativo studio ambientale, presentare proprie osservazioni, anche fornendo nuovi o ulteriori elementi conoscitivi e valutativi’. Quindi il termine per la consultazione e le osservazioni scadrà il 19 Ottobre 2010. Per chiudere, vorremmo puntualizzare al Comune di Colleferro che i termini di 45 giorni per le osservazioni sono per le verifiche di assoggettabilità, non per le istanze di procedure integrate di Valutazione di Impatto Ambientale e Autorizzazione Integrata Ambientale.
Cogliamo l’occasione per informare che da un’approfondita lettura dello Studio di Impatto Ambientale relativo al progetto si evince che l’impianto di Trattamento Meccanico Biologico (TMB) in questione forse non può dirsi degno di questo nome, in quanto si tratta sostanzialmente di un impianto di preselezione di Combustibile Derivato da Rifiuti (CDR), funzionale al mantenimento in vita degli inceneritori di Colleferro. L’unico reale recupero dei materiali si avrebbe per le parti ferrose e non ferrose (6%). Inoltre la Frazione Organica Stabilizzata, che costituisce circa il 38% del flusso in uscita, avrà la funzione di compost per la copertura dell’attuale discarica di Colle Fagiolara, o per la copertura di siti contaminati, o ancora per la preparazione di CDR. Di fatto il TMB previsto non prevede una raccolta differenziata appropriata a monte, né sistemi di preparazione per il riutilizzo e riciclaggio, che sono priorità della gerarchia dei rifiuti definita dalle Direttive Europee.
Ci domandiamo infine come sia possibile far coesistere una discarica con una futura Area protetta, e probabile Monumento Naturale, come la Selva di Paliano, per la quale ci sono determinazioni di spesa della Regione Lazio finalizzate alla promozione e valorizzazione del sito.
Mettiamo queste nostre indicazioni a servizio dei cittadini e delle amministrazioni che intendano adoperarsi per invertire una filosofia obsoleta di trattamento dei rifiuti.
Giusto ieri la Commissione Europea ha aperto al riguardo una prima fase di procedura di infrazione contro l’Italia per violazione della normativa europea sullo smaltimento dei rifiuti, specificando che in mancanza di azioni correttive saranno possibili sanzioni pecuniarie e che tutte le regioni indicate in precedenza come non conformi si sono adeguate, tranne il Lazio.

Valle del Sacco - Colleferro, 01.10.2010

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