La Cia chiama in causa tutti gli enti
Valle del Sacco «Da anni ha subito un'aggressione senza precedenti»
Per anni – si legge in un comunicato a firma del Presidente Mario Mancini – la Valle del Sacco e il suo fiume hanno subìto, nel silenzio colpevole e complice di molti, una aggressione senza precedenti nel nome di una industrializzazione selvaggia che ha lasciato sul campo morti e feriti, che ha devastato un territorio e le coscienze, distruggendo l'economia rurale e zootecnica che per decenni è stata una preziosa fonte di reddito per centinaia di famiglie e il migliore modello di produzione ecosostenibile. Oltre alla beffa, i danni. Capi di bestiame abbattuti a fronte di risarcimenti e indennizzi inesistenti, miseri e inadeguati, campi preclusi ad ogni coltivazione, contaminazione di uomini e animali. Una attualità che non offre certezze su quello che verrà, un quadro di desolazione che si trascina senza informazioni sullo stato di avanzamento di un intervento di bonifica che procede a singhiozzo.
Una ferita aperta, una sofferenza comune, diffusa, velata dal persistente ostracismo di autorità e istituzioni locali. Le recenti notizie sulla contaminazione di uomini e donne sono aggiornamenti che non possono lasciare indifferenti i sindaci, le autorità comunali, l'amministrazione provinciale, gli amministratori regionali. Vorremmo che l'emergenza ambientale e umana della Valle del Sacco tornasse a riempire le prime pagine delle agende degli assessori comunali, provinciali e regionali. Chiediamo a Comuni, Provincia e Regione la riapertura immediata di una sede di confronto presso la quale le istituzioni informino i cittadini della Valle del Sacco sull'iter della bonifica e sulle misure economiche, sanitarie e sociali che debbono urgentemente essere attivate a sostegno dei cittadini colpiti direttamente dall'emergenza
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