Comunicato Stampa Retuvasa
Dichiarazioni politiche sul ciclo dei rifiuti
Leggiamo con estremo interesse le prese di posizione della politica sul ciclo dei rifiuti riguardanti Colleferro, GAIA e la discarica di Colle Fagiolara.
Apprendiamo che uno dei possibili candidati a sindaco per le prossime amministrative di Colleferro notifica l’intenzione di chiudere la Discarica di Colle Fagiolara in caso di elezione. Naturalmente da accogliere positivamente. Ma non è il caso di dimenticare che sono anni che questo impianto di conferimento rifiuti deve chiudere; tra deroghe, proroghe, piani rifiuti, ciò non è mai avvenuto. Anzi sono state autorizzate volumetrie tali da rendere la discarica funzionale almeno per un altro decennio.
Vorremmo ricordare ai lettori che il precedente Piano dei rifiuti e l’autorizzazione per il cosiddetto “riordino” della discarica sono stati concessi da una giunta regionale dello stesso orientamento politica del candidato a sindaco prima menzionato.
Ci si è accorti di avere fatto qualche “piccolo” errore? Lo si ammetta, allora. Oppure è semplice opportunismo politico?
Facciamo anche notare che è in pieno iter autorizzativo l’impianto di trattamento meccanico biologico (TMB), che dovrebbe collocarsi nelle immediate vicinanze del sito di discarica, e che prevede a servizio l’utilizzo della stessa. Quindi è indispensabile opporsi anche all’autorizzazione di tale impianto, che non avrebbe più motivo di esistere senza la discarica.
Abbiamo già espresso a più riprese la nostra contrarietà all’impianto di TMB, non perché siamo ostili a tali impianti in linea di principio, ma in quanto tale progetto è in netta contrapposizione alle direttive europee, in quanto di fatto solo minimamente funzionale al recupero dei materiali e utile per lo più alla preselezione di CDR (Combustibile Derivato da Rifiuti) da inviare gli inceneritori.
Se l’impianto TMB non fosse costruito, gli impianti di incenerimento di Colleferro dovrebbero ricevere CDR da altre regioni. A questo punto sono necessarie alcune riflessioni. E’ mai stato affrontato un serio piano di sostenibilità economica degli impianti di incenerimento? E’ mai stato preso in esame il rapporto tra energia prodotta ed energia necessaria per la produzione di CDR + energia per il trasporto + energia per il funzionamento degli inceneritori stessi? E’ ancora valido un ciclo dei rifiuti incentrato su conferimenti in discarica e inceneritori? La raccolta differenziata è centrale per un ciclo dei virtuosi virtuoso, ma a parte la positiva introduzione del Centro di Riciclo di Colleferro, è attualmente assistita da tutti i necessari impianti di selezione, riciclo e riuso? Perché nessun candidato a qualunque poltrona propone mai un serio progetto di riduzione dei rifiuti alla fonte?
Noi abbiamo le nostre risposte, ma ci piacerebbe riceverle pubblicamente da chi in questo momento sta cavalcando politicamente la questione, da una parte e dall’altra, in funzione della prossima tornata elettorale.
La nostra non è da considerarsi la solita polemica, ma una sollecitazione ad instaurare un percorso chiaro e trasparente, senza giocare sulle solite promesse ai babbei, di cui abbiamo le tasche piene.
Per par condicio, solleviamo delle serie perplessità sull’interessamento del primo cittadino di Roma sulle sorti di GAIA e sulla base d’asta per l’acquisto della stessa. Non entriamo in questa sede nel merito di quanto dovrebbe costare l’acquisizione dell’ex consorzio pubblico. Diciamo, con molta semplicità, che i cittadini dei Comuni della provincia si sono stancati di essere servitù della Capitale. Non pensi la politica di Roma di poter tranquillamente portare altri rifiuti qui da noi, qualora la discarica di Malagrotta dovesse chiudere i battenti, in attesa di un nuovo sito che nessuno, a giusta ragione, vorrà mai. Questa volta si alzeranno le barricate. Un territorio più volte ferito e umiliato troverà la forza della disperazione per respingere ulteriori attacchi ai propri diritti.
Ci si conceda infine questa piccola provocazione: nessuno prenderebbe in seria considerazione l’opportunità di un paio di inceneritori a Piazza Venezia o di una discarica accanto al Colosseo. Ma ci spiegate, politici romani, perché deve apparirci naturale un ciclo dei rifiuti a Km Zero a Colleferro?
Colleferro, 17.11.2010
Ufficio Stampa Retuvasa
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