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24 novembre 2009

Processo breve nella valle del sacco

Riporto estratto da articolo su http://www.repubblica.it/

ROMA - A Bussi sul Tirino, in provincia di Pescara, il processo contro la più grande discarica abusiva d'Italia è iniziato lo scorso 6 luglio. A Torino, ad aprile, c'è stata l'udienza preliminare del processo Eternit, per i morti d'amianto. A Crotone si attende il rinvio a giudizio per l'operazione Black Mountains: le accuse riguardano lo smaltimento illegale di rifiuti, il disastro ambientale e l'avvelenamento delle acque. E così anche per l'inquinamento della Valle del Sacco, in provincia di Frosinone, dove le indagini vanno avanti dal 2005. Processi e inchieste per reati ambientali che coinvolgono migliaia di cittadini. Se passasse la norma che prevede il cosiddetto "processo breve" i giudici dovrebbero procedere, tra perizie e controperizie, ad una velocità difficilmente sostenibile. Due anni di tempo, per esaurire il primo grado. Pena la morte del processo.

Firmate l'appello di Saviano!

e altro estratto da terranews.it

Stessa sorte, denunciano i Verdi, va immaginata per le indagini in corso sui crimini ambientali e sui reati di ecomafia. La prescrizione salverebbe i 32 imputati del Siderurgico di Taranto, accusati di coperazione in omicidio colposo dei circa 30 operai morti per malattie connesse all’inquinamento prodotto dallo stabilimento. Dalle accuse di disastro ambientale e avvelenamento delle acque si sottrarrebbero i direttori della Centrale del latte di Roma e della Caffaro srl di Colleferro, il legale e il responsabile tecnico del consorzio Csc della città, tutti raggiunti da avviso di garanzia per la contaminazione della valle del Sacco. Anche il processo contro la più grande discarica abusiva d’Italia, a Bussi, in Abruzzo, si chiuderebbe anticipatamente, lasciando in profondità i 185 mila metri cubi di sostante tossiche sepolti vicino al fiume Pescara.

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