Roma, 2 dic. - (Adnkronos) - "La prossima settimana il commissario per l'emergenza nella Valle del Sacco, Pierluigi Di Palma, dara' finalmente il via libera al monitoraggio delle acque della zona, il cui progetto era stato presentato circa tre anni fa, su mia richiesta, dal dipartimento di Scienze Geologiche dell'l'Universita' di Roma 3, in collaborazione con altri istituti ed enti di ricerca. Lo studio verifichera' in maniera definitiva la presenza e l'estensione dell'inquinamento idrico nella Valle, superando l'emergenza sanitaria e ambientale in cui da troppi anni vivono gli abitanti dei comuni interessati". Lo dichiara in una nota, Luigi Canali, presidente della commissione Sanita' della Regione Lazio.
"La valle del fiume Sacco - prosegue Canali - vive una situazione di emergenza ambientale dagli anni Settanta, con le prime relazioni sanitarie sull'ambiente di lavoro della Snia. Ma la crisi e' esplosa nel 2005, quando i prelievi dell'Istituto zooprofilattico sperimentale hanno dimostrato come il betaesaclorocicloesano si stesse diffondendo nella catena alimentare. Da allora sono stati rilevati nella zona agenti inquinanti, diossine e metalli pesanti come cadmio, mercurio, vanadio, piombo e arsenico, che hanno provocato abnormi casi di tumori, alterazioni nella fertilita' maschile e femminile, malattie del sistema nervoso".
"I dati rilasciati dal sub-commissario Di Palma, parlano chiaro - spiega il presidente della commissione sanita' alla Pisana -: 3 mila ettari di territorio da sottoporre a bonifica, 700 dei quali interdetti a ogni attivita' produttiva agro-alimentare, 6 mila capi, tra bovini e ovini, abbattuti nel 2005, circa 8 milioni di euro erogati ad oggi in indennizzi agli agricoltori sui 10 milioni stanziati".
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