Vogliamo porre alla vostra attenzione un fatto di cronaca cittadina a cui è stato dato poco rilievo dai media locali.
Nella notte tra il 16 ed il 17 marzo, a seguito delle piogge cadute nella giornata del 16, il fiume Sacco è esondato in più punti sulla via Casilina (SS6) ed in particolare tra il deposito degli autobus del Cotral e il ristorante La Noce, e nel tratto tra la zona industriale Slim e il bar Marini, coinvolgendo anche la stazione ferroviaria, dove la Protezione Civile è dovuta intervenire per aiutare alcuni viaggiatori bloccati nei treni e in stazione.
foto by Luciano Sciurba
Nella notte tra il 16 ed il 17 marzo, a seguito delle piogge cadute nella giornata del 16, il fiume Sacco è esondato in più punti sulla via Casilina (SS6) ed in particolare tra il deposito degli autobus del Cotral e il ristorante La Noce, e nel tratto tra la zona industriale Slim e il bar Marini, coinvolgendo anche la stazione ferroviaria, dove la Protezione Civile è dovuta intervenire per aiutare alcuni viaggiatori bloccati nei treni e in stazione.
foto by Luciano Sciurba
E’ doveroso domandarsi cosa possa essere intervenuto dall’ultima esondazione del 2008 visto che addirittura la stazione di Colleferro ne è rimasta coinvolta dalla piena (fino ad ora, a qunto ne sappiamo, era sempre stata risparmiata).
La Legge Regionale 6 lug 98 n.24 "PIANIFICAZIONE PAESISTICA E TUTELA DEI BENI E DELLE AREE SOTTOPOSTI A VINCOLO PAESISTICO", stabilisce che:
"I corsi d'acqua e le relative fasce di rispetto debbono essere mantenuti integri e inedificati per una profondità di metri 150 per parte; nel caso di canali e collettori artificiali, la profondità delle fasce da mantenere integre ed inedificate si riduce a metri 50."
Le fasce di rispetto di cui parla la legge sono necessarie soprattutto per dare spazio alle acque del fiume proprio in caso di esondazione.
Da quanto ci risulta gli unici lavori che potrebbero aver alterato il naturale equilibrio degli argini del fiume, sarebbero quelli relativi al terrapieno realizzato per il parcheggio della nuova farmacia comunale, che rialzando l’argine di diversi metri, impedirebbe il normale deflusso delle acque, costringendole a riversarsi dalla parte opposta, fino ad invadere (piuttosto facilmente) la stazione ferroviaria.
Puntare il dito verso qualcuno non è nostra usanza né stile, ma sollevare degli interrogativi è la nostra missione, soprattutto alla luce dei fatti avvenuti. Le risposte e le eventuali indagini del caso le lasciamo a chi di dovere, confidando nelle nostre istituzioni.
Colleferro, 19.03.2011
Ufficio Stampa Retuvasa
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